Il bilinguismo, argomento sensibile e oggetto all'interno della nostra minoranza di infinite discussioni, stavolta è approdato ad Agorà. Con l'idea - che la curatrice, professoressa Vesna Mikolič, ha spiegato in esordio - di affrontare una questione di grande rilevanza e i problemi nuovi con cui si scontra questo tratto costitutivo del territorio. Due gli interventi introduttivi, l'uno sullo studio dell'italiano nelle scuole di lingua slovena e gli sforzi per rendere più accattivante l'apprendimento della seconda lingua ufficiale, dai ragazzi sempre più sentita come straniera, su cui ha portato la sua testimonianza l'insegnante Alenka Likar. L'altro a cura di Lara Sorgo, connazionale piranese impegnata come ricercatrice all'Istituto di studi etnici di Lubiana, che ha offerto alcune puntualizzazioni sulla nozione di bilinguismo (il bilinguismo individuale, quello istituzionale e quello funzionale), sottolineando il divario tra normativa e prassi, ed ha a sua volta ribadito l'importanza dell'attenzione da rivolgere alla scuola, "uno dei contesti più importanti dove avviene il contatto con la lingua e dove si sviluppa il cosiddetto bilinguismo funzionale del futuro". Per concludere che la sua piena attuazione si avrà solo a patto "di un ruolo attivo della popolazione di maggioranza". "L'italiano - ha aggiunto la studiosa - è la quarta lingua più studiata a livello internazionale, ma il prestigio di cui gode non è lo stesso di altre parti del mondo. C'è il peso della storia recente".

Se vi sia una correlazione tra i guasti del fascismo e l'atteggiamento non sempre positivo nei confronti della lingua italiana - Vesna Mikolič, da linguista, lo nega - è stato uno dei tanti aspetti toccati nel corso del lungo e appassionato dibattito, in cui è emerso il malessere profondo della minoranza italiana per i diritti linguistici che le vengono negati nel quotidiano. A farsene interpreti sono stati i molti connazionali intervenuti all'incontro, come sempre promosso dall'Associazione degli slavisti e dall'Istituto per gli studi linguistici ZRS di Capodistria, con la partecipazione della Comunità degli italiani "Santorio Santorio" e dell'Associazione dei giovani della Comunità nazionale italiana.

A questo proposito il deputato Felice Žiža, portando il suo plauso all'iniziativa, ha evidenziato i passi intrapresi nella direzione di un miglioramento del bilinguismo in vari ambiti, mentre il vicesindaco e presidente della "Santorio" Mario Steffè ha concordato sul fatto che "senza un intervento della maggioranza è impossibile risolvere questi problemi".