Un volume per conoscere ogni aspetto dell'opera e del pensiero di Leonardo, il pittore inimitabile, l'attività di scienziato e quella di tecnologo, gli studi anatomici, i celebri Codici, e ogni altra suggestione prodotta dal suo genio universale.
È "Leonardo 500", una splendida monografia illustrata appena uscita in edizione slovena presso la lubianese Mladinska knjiga.
I nomi dei due autori sono una garanzia. Martin Kemp, professore emerito di Storia dell'arte a Oxford, è tra i massimi esperti internazionali di Leonardo, su cui ha pubblicato libri e saggi tradotti in tutto il mondo. A lui si devono le indagini più approfondite sul dipinto che egli stesso ha chiamato "La Bella Principessa". L'opera, che ritrae una giovane dama, probabilmente Bianca Sforza, è tra le più recenti attribuzioni che riguardano il Maestro toscano. L'altro autore è Fabio Scaletti, studioso del Rinascimento e scrittore. La versione originale italiana, pubblicata da Scripta Maneant di Bologna, ha avuto numerose traduzioni, e, oltre che in sloveno, è disponibile in edizione bilingue inglese e francese, spagnolo, russo, ceco, slovacco e serbo.
Ma a proposito di libri, Leonardo che libri leggeva? Nell'anno del cinquecentenario, una affascinante mostra al Museo Galileo di Firenze tenta per la prima volta di ricostruire la sua biblioteca personale. Una raccolta non piccola: Leonardo, che non aveva avuto una formazione scolastica tradizionale e si definiva "omo sanza lettere", alla fine della sua vita arrivò a possederne 200, un numero straordinario per un ingegnere-artista del Quattrocento. Uno solo di questi volumi, però, è stato finora identificato. È un trattato di architettura e ingegneria del senese Francesco di Giorgio Martini, contemporaneo di Da Vinci, che oggi si trova alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze e contiene postille di mano di Leonardo.

Ornella Rossetto