Settembre è il mese in cui Dante morì, sette secoli fa, e quello in cui per ricordare il poeta si svolge a Ravenna, che ne accoglie la tomba, il festival Dante 2021. Nata anche in preparazione del Settecentenario, e premiata negli anni da un ottimo seguito di pubblico, la rassegna infatti non si ferma, raggiungendo così la sua undicesima edizione, intitolata Dante 2021+1.

Il tema che fa da filo conduttore a incontri e spettacoli si cela quest'anno in un verso del terzo canto del Purgatorio, "per quella pace / ch'i' credo che per voi tutti si aspetti". Un verso, spiega il direttore artistico Domenico De Martino, riletto alla luce dell'oggi: "In quel caso si sta parlando della pace ultramondana; ma per Dante, questo lo sappiamo, la pace ultramondana si fonda su una vita basata sulla pace qua, anche. La parola pace è una parola che vive e ha risonanze in tutti e due gli ordini della vita umana, e quindi noi abbiamo bisogno della pace qui per conquistare, se ci crediamo, anche la pace al di là; ma certo l' uomo si realizza solo nella pace qua. Credo che di questi tempi, queste parole, quest' idea ci possano accompagnare. E non è trascurabile che Dante dica "per voi si aspetti". Cioè, la pace appartiene all'umanità, non ad alcuni uomini fortunati che vivono in pace e si salvano. Tutti hanno diritto alla pace e tutti e si sviluppano nella pace".

Gli eventi del festival, che vanta la consulenza scientifica dell'Accademia della Crusca ed è promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, si svolgerenno dal 14 al 17 settembre nei Chiostri Francescani, nel cuore della Ravenna dantesca. Tanti gli ospiti di richiamo in arrivo, dal commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni a Irene Grandi, dall'attore Virginio Gazzolo a Carlo Ossola, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante, al linguista Gian Luigi Beccaria.