Pubblicato nel 2018 Il trio belgradese è un successo editoriale in Serbia. Un libro che susciterà interesse anche in Slovenia per l'attualità delle vicende storiche narrate in chiave diversa e originale rispetto ad altri libri a sfondo storico. La genesi del libro viene spiegata dallo stesso autore: è frutto dei materiali d'archivio custoditi in casa, dimenticati per oltre due decenni e ripresi quindi in mano per darne un ordine cronologico. Alla fine all'autore sono sembrati molto interessanti e per certi versi rivelatori, tanto da farne un libro in cui si intrecciano verbali, relazioni, corrispondenze, annotazioni, lettere scritte da una giovane e altri documenti militari, della polizia, messaggi cifrati e attestati, testimonianze che fanno un quadro degli anni del primo dopoguerra in Jugoslavia. Tra i temi considerati la rottura tra Tito e Stalin, a seguito della risoluzione del Cominform del giugno 1948, il racconto del campo di internamento di Goli otok, il consolidamento con il terrore del sistema jugoslavo, l'atmosfera e gli intrighi di quegli anni a Belgrado dai racconti dell'addetto culturale dell'ambasciata inglese Lawrence Durrell, in seguito divenuto uno scrittore famoso. Un libro avvincente insomma che si legge tutto d'un fiato. Goran Marković è nato nel 1946. Regista, sceneggiatore, scrittore e drammaturgo di successo, ha diretto circa 50 documentari, 13 lungometraggi e 3 spettacoli teatrali. Ha anche scritto cinque libri. Ha frequentato la famosa FAMU presso l'Accademia delle arti dello spettacolo di Praga. Goran Marković è anche vincitore di oltre 30 premi cinematografici e teatrali jugoslavi, della Serbia e internazionali. (mid)

Foto: Radio Capodistria
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