Cento anni più uno. A Federico Fellini, genio visionario del cinema che ha regalato alla settima arte capolavori come Amarcord, 8 1/2, La dolce vita, Lubiana dedica una retrospettiva completa: tutti i suoi film e quattro documentari sul regista, una vera e propria immersione nel suo immaginario, fatto di sogno, di fantasia, di umorismo, di leggerezza. Si parte oggi con Lo sceicco bianco (1952), il primo film di Fellini da solo, interpretato da un giovanissimo Alberto Sordi, e si prosegue con tanti titoli indimenticabili fino al 6 luglio, anche grazie alla disponibilità della Cineteca nazionale di Roma, che ha concesso alla Cineteca slovena di trattenere le copie in 35 millimetri delle pellicole per l'intero periodo di chiusura delle sale, così da permettere finalmente la programmazione della rassegna, inizialmente prevista lo scorso ottobre in parallelo con una preziosa mostra (Il Centenario. Fellini nel mondo) promossa dall'Ambasciata d'Italia e dall'Istituto italiano di cultura. Una raccolta di disegni, costumi originali, manifesti, foto di scena e altri materiali sul grande maestro che il pubblico di Lubiana ha potuto ammirare, sia pure a intermittenza, durante i mesi invernali nei nuovi spazi espositivi della Cineteca. Ad accompagnare la retrospettiva sono ora alcune altre iniziative, come la proiezione, venerdì 11 giugno, del documentario del 1969 Fellinikon di Gideon Bachmann, che racconta la preparazione e le riprese di alcune scene del Satyricon. Un piccolo gioiello che sarà introdotto da Riccardo Costantini di Cinemazero di Pordenone. Mentre una mostra presenta locandine e manifesti dei film di Fellini sugli schermi sloveni e jugoslavi. Ma l'omaggio al grande regista si sposta anche all'aperto, con una serie di poster affissi lungo la Slovenska cesta, frutto di un progetto internazionale (Posters for Fellini) che ha riunito in una 'dedica' a Fellini oltre un centinaio di affermati designer. La Cineteca slovena è la prima istituzione che - in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura di Lubiana - ha potuto allestire l'esposizione in forma fisica invece che sul web.