Alle porte un nuovo appuntamento con il Festival del cinema ibero-latino americano di Trieste. La rassegna, come sempre diretta da Rodrigo Diaz, si svolgerà al Teatro Miela dal 12 al 20 novembre con un ricco calendario che prevede la proiezioni di film, documentari e cortometraggi provenienti dall'America Latina ma anche da Spagna e Portogallo. Un centinaio i titoli che compongono il programma, 14 dei quali in concorso.

Presidente di giuria è Diana Bracho, fra le più celebri e amate attrici messicane. Il premio alla carriera va invece al regista Manuel Antin, uno dei padri del cinema argentino contemporaneo, che verrà omaggiato anche con una retrospettiva.

Tra gli eventi speciali ci sarà in anteprima internazionale il documentario "Seremo milliones", sulla vita del sindacalista e uomo politico boliviano Evo Morales, il primo presidente indigeno dell'America Latina, un filmato che è anche il racconto della lotta di un popolo dalla cultura antica contro il saccheggio delle sue risorse: proiezione che il 12 novembre inaugurerà il festival, nell'aula magna del dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Trieste.

Torna poi la sezione dedicata ai sentieri ebraici in America Latina, stavolta con alcune opere in arrivo dall'Argentina, il Paese che ospita la più grande comunità ebraica del subcontinente, presentate al Museo "Carlo e e Vera Wagner" nella prima domenica di programmazione, il 13 novembre.

Infine segnaliamo una novità, l'avvio di una collaborazione con la Fondazione Treccani Cultura, che si tradurrà in una masterclass tenuta da Alberto García Ferrer, ex direttore della Scuola di cinema di Cuba, sul rapporto tra lo scrittore Gabriel García Marquez e il grande schermo.

Il manifesto del 37° Festival del cinema ibero- latino americano è firmato da Héctor Carrasco, uno dei più importanti 'muralistas' cileni, rifugiato in Italia dopo il golpe di Pinochet.