Per la gran parte sono custoditi nel convento francescano della Castagnavizza, noto per la Cripta dei Borbone in esilio; alcuni altri fanno parte di una collezione privata, mentre un unico esemplare è vanto della biblioteca comunale.

Sono in tutto una trentina i tesori di carta catalogati nel volume "Incunaboli a Nova Gorica", nuova uscita della collana "Incunaboli" edita da Viella, casa editrice di Roma specializzata in storia, arte e filologia. L'opera, che valorizza un patrimonio librario di grande pregio, quello delle quattrocentine attualmente conservate nel territorio di Nova Gorica, è frutto del paziente e pluriennale lavoro di un gruppo di studiosi italiani, tra cui l'ex direttore della Biblioteca Statale Isontina di Gorizia Marco Menato. "Poiché esisteva già nel mondo scientifico una catalogazione puntuale dei 70 incunaboli di Gorizia, a entusiasmarci è stata l'idea di farlo anche per la città gemella d'oltreconfine", ha spiegato Menato.

Particolarità importante, l'edizione è bilingue, con due volumi abbinati: uno in lingua italiana, l'altro in lingua slovena. In copertina un incunabolo della Castagnavizza rintracciato dai curatori al convento di San Bernardino di Trento e ritornato "a casa" dopo ottant'anni.

Della pubblicazione si è detto molto orgoglioso il sindaco di Nova Gorica Samo Turel, che considera questo accuratissimo catalogo bilingue una ciliegina sulla torta anche nell'ambito della Capitale europea della cultura transfrontaliera GO!2025, "una piccola tessera di quello che potremo far vedere ai turisti e anche a quanti volessero scoprire da lontano l'offerta culturale del territorio".

Una prima occasione per ammirare gli antichi volumi si avrà mercoledì 7 febbraio con la mostra allestita al convento francescano, che si trova proprio a ridosso del confine. Il padre guardiano ha invitato a visitarla il pubblico di entrambe le Gorizie. Il giorno prima, sempre alla Castagnavizza, si terrà la presentazione ufficiale del libro.