Il 13 novembre 2015 Parigi fu colpita da una serie di attentati terroristici di matrice islamica, poi rivendicati dall'Isis. Il più sanguinoso, e tristemente noto, avvenne al teatro Bataclan: morirono novanta persone. Ma cosa unisce quella tragica vicenda alla storia di una giovane regista che vuole girare un film? E cos'hanno in comune tre parlamentari europei senza scrupoli e la strenua lotta della protagonista per realizzare il proprio progetto? L'integrazione delle seconde generazioni di immigrati in Europa, con le molte domande che la questione porta con sé, è il tema di fondo di "Kamikaze. Assocerò sempre la tua faccia alle cose che esplodono", una prima assoluta del Dramma italiano di Fiume in coproduzione con il Teatro Biondo di Palermo.

Scritto dal drammaturgo e regista emiliano Emanuele Aldovrandi, considerato uno degli autori più interessanti del panorama della scrittura per il teatro e il cinema, lo spettacolo che arriva stasera sul palcoscenico del Comunale di Capodistria è firmato per la regia da Marco Lorenzi, romano di casa a Torino dove ha fondato la compagnia Il Mulino, e che a Fiume ha già diretto nelle scorse stagioni un inedito "Enrico IV" di Pirandello.

Di quell'allestimento, "Kamikaze" riprende il "sincretismo" sperimentato nella realizzazione della messa in scena, che ha coinvolto attori - e tecnici - sia del Dramma italiano che di quello Croato dell'"Ivan de Zajc" e sia provenienti dall'Italia. Costruendo così, evidenzia il regista a proposito del nuovo lavoro, "un esperimento raro e prezioso, al centro del quale ci sono artisti di entrambe le nazionalità chiamati a creare insieme e a superare le difficoltà di un multiculturalismo di fronte al quale sembriamo costantemente impreparati. Nel nome di qualcosa che appartiene al teatro sin dalla sua nascita: comprendere le ragioni dell'Altro".

Dopo Capodistria, dove viene presentato stasera alle ore 20 ad ingresso gratuito, "Kamikaze" sarà replicato a Buie mercoledì 20 marzo, al Teatro cittadino, con inizio alle 19.