Per quanto riguarda il Progetto europeo “Mala barka 2- Piccola barca 2” alle sue ultime battute, in Slovenia sicuramente in prima linea è stato il museo del mare di Pirano che, come è stato detto oggi dal suo direttore Franco Juri, in questi ultimi tre anni oltre a proporre ed ideare incontri e workshop sulle tradizioni del mare si è impegnato a costruire un tipo di imbarcazione, il topo, ormai scomparsa da decenni dai mandracchi dei comuni costieri. Un’impresa non semplice che ha coinvolto in prima persona un team di giovani maestri d’ascia isolani, che grazie ai consigli di colleghi più anziani, sono riusciti in meno di un anno a costruire ex novo un topo. Questa imbarcazione, sebbene sia stata assemblata seguendo i dettami della tradizione, rispetta tutti i crismi necessari per ottenere il certificato di stazza e di navigazione e quindi durante l’anno verrà utilizzata con fini pedagogici dall’istituto nautico e dall’università di scienze nautiche di Portorose, per poi nei periodi estivi fare bella mostra di sé nel mandracchio cittadino.

Franco Juri ha detto di augurarsi che la presenza del natante a Pirano possa stimolare il Comune ad adibire il mandracchio centrale solo ad imbarcazioni d’epoca in modo da arricchire l’offerta turistica. Il topo, si spera sia anche un primo passo verso la creazione di un centro specializzato nel restauro e nella costruzione di natanti tradizionali. “Lo squero a Sezza c’è, i maestri d’ascia pure, i giovani interessati anche” secondo il direttore e quindi non resta che trovare i finanziamenti". Juri, però, ha già parlato di una serie di possibilità per portare avanti questa iniziativa, che ha permesso tra l’altro la creazione, anche grazie alla collaborazione con il comune di Pirano, di un centro informativo ai magazzini Monfort, che rappresenta uno spazio aperto a tutti gli amanti del mare.

Barbara Costamagna

Il topo istriano Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Il topo istriano Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna