A Rovigo sulle orme di Dante. Passato da quelle parti nel 1321, l'anno della morte, di ritorno da Venezia, dove l'autore esiliato della Divina Commedia si era recato come ambasciatore della città di Ravenna. E, vuole la leggenda, salito su una possente quercia che dominava il paesaggio del Delta del Po per ritrovare la strada di casa nell'intrico di canali e di boschi. La grande "rovra di San Basilio", in Comune di Ariano nel Polesine, un albero secolare caduto pochi anni fa, nel 2013, intorno al quale nasce ora un progetto originale che anticipa le imminenti celebrazioni del Settecentenario dantesco. L'appuntamento è dal 28 febbraio al 28 giugno a Palazzo Roncale di Rovigo, con un'esposizione in onore della quercia, di cui verrà raccontata la storia ed esposta una "reliquia", e con la mostra "Visioni dell'Inferno", che rievocherà invece la prima cantica del poema attraverso le illustrazioni di tre artisti internazionali, uno per ciascuno degli ultime tre secoli: Gustave Dorè, Robert Rauschenberg, Brigitte Brand. Mentre l'Accademia dei Concordi e la biblioteca del Seminario vescovile presenteranno per l'occasione alcune preziose edizioni antiche della Divina Commedia. Ma ci saranno anche altre iniziative, focalizzate in particolare sull'albero simbolo del progetto. Dalle sue radici divelte sono spuntati alcuni polloni e il Comune di Ariano ne metterà a dimora uno per perpetuare la memoria del passaggio di Dante. Infine, l'invito a scoprire i luoghi della grande quercia, un territorio suggestivo, che conserva i resti dell'antico porto di età romana e dune fossili, straordinari relitti naturali di una ancora più antica linea di costa.

Foto Studio ESSECI
Foto Studio ESSECI


Ornella Rossetto