La ricorrenza costituisce un'importante momento di valorizzazione dell'identità nazionale e culturale in quanto la Riforma con l'ecclesiastico Primož Trubar, seguace di Lutero, portò nel 1550 alla pubblicazione del primo libro stampato in lingua slovena, il Catechismo, seguito nello stesso anno dall'Abecedario.

La maggioranza della popolazione in Slovenia è di religione cattolica; in Slovenia ci sono anche altre quarantatre comunità religiose che hanno registrato ufficialmente la loro attività. La Chiesa cattolica romana è di gran lunga la più grande organizzazione religiosa, e rappresenta la fede di circa i tre quarti dei cittadini sloveni. Sebbene sia un Paese prevalentemente cattolico, la Slovenia celebra la Giornata della Riforma come festa nazionale perché Primož Trubar, l'ecclesiastico riformatore seguace di Martin Lutero, ha scritto i suoi primi libri in lingua slovena. Si ritiene che tali volumi segnino la nascita della lingua letteraria in Slovenia. Negli ultimi dieci anni, gli sloveni hanno avuto la tendenza a seguire le inclinazioni religiose dei Paesi dell'Europa occidentale. Sebbene il cattolicesimo rimanga la religione dominante, sia la presenza di fedeli alle messe domenicali che le vocazioni religiose sono in netta diminuzione. La società slovena è divenuta sempre più laica, con una conseguente scelta di matrimoni civili e una generalizzata accettazione del divorzio, dell'aborto, dell'assistenza fine vita. La religiosità tra i giovani è diminuita notevolmente negli ultimi anni. Tuttavia la percentuale di sloveni che si identificano come cattolici rimane piuttosto alta rispetto a quella di altri Paesi dell'Unione europea, magari non sono praticanti ma rispettano le tradizioni familiari. Le violazioni della libertà religiosa sono raramente un problema in Slovenia e la sola difficoltà che i tre principali gruppi, cristiani - cattolici, ortodossi e luterani - sembrano essere destinati ad affrontare nei prossimi anni è la crescente laicizzazione della società.

Miro Dellore

Foto: MMC / Miloš Ojdanić
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