Il grido d'allarme e arrivato già la settimana scorsa per voce della direttrice Ana Kandare e del caporedattore responsabile Matjaž Zorec. Infatti il bilancio dell'Organizzazione studentesca per il 2021 non prevede la consueta voce relativa al cofinanzimento dell'emittente. Non solo, chi la dirige è stato invitato ad avviare il procedimento di cessione, ovvero di privatizzazione della Radio. Le ragioni di una simile drastica misura vanno rinvenute a giudizio dell'organizzazione studentesca nella incerta situazione finanziaria determinata dalla pandemia da Covid-19, che del resto viene a minacciare tutte le organizzazioni non governative. Un'ulteriore danno alle risorse della Radio è stato provocato anche dalla recente modifica da parte del governo della legge sul contenimento delle finanze pubbliche, che viene a tagliare risorse consistenti , all'Organizzazione studentesca, dell'ordine di 600 mila euro solo quest'anno. I tagli annunciati vengono così a riflettersi nel peggiore dei modi sull'attività di Radio Študent, l'emittente che dal 1969 si rivolge ai giovani dell'Ateneo lubianese e affronta le tematiche di maggiore attualità del mondo universitario. Una missione svolta con grande professionalità, obiettività e coraggio. Accanto ai tagli di risorse nel »dictat« dell'Organizzazione studentesca si può avvisare a detta dei responsabili anche il desiderio di disciplinare questa radio libera e indipendente, non soggetta al alcun tipo di imposizione politica. Il bilancio di previsione dell'Organizzazione studentesca non è ancora stato definitivamente approvato e quindi c'è ancora un piccolo spazio di manovra. I responsabili della Radio d'altra parte non accettano i drastici termini dell'eventuale distacco, tanto meno la commercializzazione o privatizzazione della radio. L'appello rivolto ai fondatori è di accantonare i tentativi di cessione e di assicurare all'emittente i finanziamenti per l'attività nell'anno in corso e nel 2022. (mid)

Foto: Radio Študent/Marijo Županov
Foto: Radio Študent/Marijo Županov