Il Brindisi è una poesia scritta da France Prešeren nel 1844, rientra nella raccolta poetica intitolata Poesie, tradotta in molte lingue straniere, tra cui in italiano già alla terza edizione monografica, da poco pubblicata per opera del triestino Miran Košuta. Per gli sloveni ha una grande rilevanza, perché con la sua poesia e le sue azioni il poeta romantico ha contribuito molto al rafforzamento del sentimento nazionale e dell'identità culturale slovena. In seguito all'indipendenza della Slovenia, dal 1991 l’inno nazionale è costituito dalla settima strofa della poesia Zdravljica – Il Brindisi di France Prešeren musicata nel brano omonimo per coro di Stanko Premrl.

Con questa poesia Prešeren ha voluto non solo esaltare la Slovenia, ma brindare a tutti i popoli del mondo, quando, superati inimicizie e guerre, ciascuno avrebbe visto nell'altro non il confinante ma il vicino di casa. Questo il concetto di fondo contenuto nella settima strofa della ormai celebre poesia. L’inno sloveno dunque respinge le guerre e i conflitti e sottolinea la vicinanza e l’amicizia tra i popoli.

Pur essendo stata scritta nel 1844 la poesia mantiene tutta la sua attualità, in particolare in questo momento di crisi in cui è nuovamente messo alla prova l’umanesimo, nazionale e internazionale. Come osservato in occasione del conferimento da Mariya Gabriel, Commissaria per l'Innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e i giovani, ha dichiarato: "I nuovi dieci marchi del patrimonio culturale offrono a tutti i cittadini europei grandi opportunità di avvicinarsi al patrimonio culturale e di rafforzare il loro senso di appartenenza all'Unione europea". Il Marchio del patrimonio europeo, materiale e immateriale, è un riconoscimento comunitario finalizzato a dare valore al patrimonio culturale comune e a promuovere il dialogo interculturale. Ha come obiettivo inoltre quello di favorire un più grande accesso al patrimonio culturale del passato ricorrente nel presente e valorizzarne la dimensione europea.

Miro Dellore

Foto: Wikipedia
Foto: Wikipedia