L'italiano è ricco di modi di dire di cui a volte ignoriamo l'origine, per questo vengono in soccorso l'etimologia e la storia della lingua. Un esempio: "avere la coda di paglia". Equivalente dell'oggi più comune "avere uno scheletro nell'armadio", rimanda a una pratica medievale di umiliare i condannati e gli sconfitti. Medievali anche le rappresentazioni sacre con diavoli a cui risale l'espressione "fare il diavolo a quattro".

In altri casi a suscitare la nostra curiosità sono piuttosto parole nuove o di recente diffusione come "scialla", un vocabolo che fa parte del linguaggio giovanile e che vuol dire 'rilassati'. Sul versante dell'etimologia si possono ipotizzare una derivazione dal latino o un percorso dall'arabo, due strade che forse si incontrano. D'incerta origine è poi "taroccare" in espressioni come "una borsa taroccata" (e cioe' 'falsa', 'fasulla'), che viene ricondotto al gioco delle carte e però risente forse dello spagnolo "trocar", corrispondente all'italiano "barattare".
Queste e molte altre le storie di parole che sfilano tra le pagine del volume "La Crusca risponde. Consulenza linguistica 2006-2015", a cura di Marco Biffi e Raffaella Setti (Le Lettere), una selezione di circa 200 quesiti e risposte fornite dalla nostra massima istituzione linguistica ai tanti (italiani ma anche stranieri) che si rivolgono ad essa per un chiarimento o un consiglio inerenti il lessico o la grammatica. La redazione della consulenza linguistica lavora a pieno ritmo e nel limite delle possibilità risponde a tutti, attraverso il sito o il periodico "La Crusca per voi". Fra dubbi, curiosità, incertezze vecchie e nuove (dall'uso del congiuntivo agli anglismi ormai diffusi come "whattsappare" o " endorsment") le richieste sono in costante aumento. E questo, fanno notare gli accademici, anche perché viviamo un periodo di grande interesse, anche da parte dei comuni parlanti, per la lingua italiana, un bene comune "che è importante tutelare e che ognuno desidera usare al meglio".

Ornella Rossetto