Raccoglie temi e spunti nati durante due convegni precedenti, a Breslavia (nel 2018) e a Skopje (nel 2022), il terzo Convegno internazionale "Italiano e lingue slave", in programma oggi e domani al Dipartimento di Romanistica dell'Università di Lubiana. Ci saranno slavisti che arrivano dall'Italia, russisti e croatisti soprattutto, e partecipanti dalla Finlandia alla Bulgaria alla Russia: l'intero mondo slavo, anticipa Jana Kenda, docente di Linguistica italiana e fra gli organizzatori del convegno, che è realizzato in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura in Slovenia.

I contatti fra italiano e lingue slave sono molto antichi e gli studi di linguistica comparativa (poniamo tra lo sloveno, il croato, il serbo e l'italiano) vantano una lunga tradizione. "Non ci occuperemo solo di questo, ma anche dei nuovi metodi di insegnamento, e soprattutto dei problemi che hanno i parlanti slavi parlando italiano, e viceversa dei problemi che hanno solitamente i parlanti italiani quando imparano le lingue slave. Tratteremo, inoltre, di aspetti un po' più moderni come la lingua parlata, dell'uso di elementi tipici del parlato e assenti o meno presenti nello scritto e nella lingua standard: i segnali discorsivi, per esempio; che in fase di traduzione o di produzione in italiano di parlanti slavi producono fenomeni molto interessanti".

Un'altra sezione sarà poi dedicata in maniera specifica alla traduzione letteraria, "sia dall'italiano verso le lingue slave che viceversa". I promotori si sono attenuti "soprattutto al linguaggio moderno. Non abbiamo una sezione che si occupi dell'aspetto storico. Forse in futuro si farà anche questo, perché c'è tanto interesse".

Tra le presenze al convegno, si segnala con piacere quella del Dipartimento di Italianistica dell'Università del Litorale (rappresentata anche nel comitato scientifico dalla direttrice del dipartimento Helena Bažec). Mentre perplessità suscita la scelta, in parte dei materiali inerenti l'incontro, di toponimi decisamente inconsueti in un testo italiano quali Ljubljana, Zagreb e Beograd per i tradizionali Lubiana, Zagabria e Belgrado. Una semplice svista, spiega la professoressa Kenda.