In occasione del settimo centenario dantesco, che ha preso il via lo scorso 5 settembre con il presidente della Repubblica Mattarella e la riapertura della ristrutturata tomba di Dante, un percorso a ritroso per scoprire come fu a Ravenna il sesto, quello del 1921, inaugurato l'anno prima da Benedetto Croce.
Lo propone la storica Biblioteca Classense, di per sé uno scrigno di meraviglie, attraverso una serie di rarità bibliografiche e altri preziosi cimeli raccolti nella mostra "Inclusa est flamma" (ossia 'la fiamma è all'interno'). Il motto è latino, ma il richiamo a Gabriele D'annunzio, che nella ricorrenza secentenaria diede buca sia a Firenze che a Ravenna, riservando però alla città romagnola ultimo approdo dell'esule Dante un dono molto particolare, tre sacchi pieni di foglie d'alloro decorati dall'artista Adolfo De Carolis, uno dei maggiori del tempo, con quel motto. "Che riprende - spiega il curatore dell'esposizione Benedetto Gugliotta - una simbologia già presente in questa sorta di altare della patria ante litteram che fu la tomba di Dante. Un po' come la fiamma che nell'Antica Grecia era il cuore della nazione delfica e ardeva dentro il tempio di Apollo. Allo stesso modo Dante viene considerato il cuore della Nazione". Il Vate fu assiduo lettore e commentatore di Dante, e suo è anche un celebre proemio alla monumentale edizione della Divina Commedia pubblicata da Leo Olschki nel 1911 per il cinquantenario dell'Unità d'Italia: uno scritto per il quale D'Annunzio si fece attendere moltissimo e pagare addirittura due volte. La versione autografa è un'altra delle chicche della mostra ravennate. "Il proemio è molto interessante", afferma Gugliotta. "A Ravenna abbiamo il manoscritto originale, che ci è stato prestato dal Centro Dantesco dei Francescani, che tanta parte hanno notoriamente nella storia della conservazione a Ravenna delle ossa di Dante. Insieme ad esso abbiamo esposto la nostra copia, rarissima, dell'edizione celebrativa del 1911 e quella ancora più rara in pergamena di proprietà degli editori Olscki. Si tratta di un'edizione stampata in soli sei esemplari, immaginarsi quindi la rarità e che piacere per gli occhi poterla vedere".
La mostra "Inclusa est flamma. Ravenna 1921: il Secentenario della morte di Dante" si visita alla Biblioteca Classense fino al 10 gennaio 2021.

(ornella rossetto)