Un lavoro che è stato definito enciclopedico e di alto valore culturale, non solo per l'Istria, ma per la Croazia e in definitiva per quest'area europea. Firmato da Nikolina Maraković e Željko Bistrović nonché da Ivan Matejčić, ritenuto l'eminenza grigia, il massimo conoscitore della storia dell'arte del territorio, il volume documenta il ricco patrimonio pittorico della Chiesa istriana e tratta un lungo periodo storico che va dal quarto al quindicesimo secolo. "Un'opera di fondamentale importanza per il lavoro di catalogazione e analisi che si apre a ulteriori studi e ricerche, ma anche alla valorizzazione di affreschi, mosaici e dipinti di vario genere custoditi nelle chiese istriane", si è sentito dire ieri sera nella Basilica Eufrasiana, dove il volume è stato presentato.
A testimoniare la rilevanza del lavoro le numerose autorità politiche ed ecclesiastiche presenti, la comunità accademica e culturale e tanti estimatori del patrimonio culturale istriano. Questo terzo volume, riferito alla pittura, arriva dopo che i primi due sono stati dedicati alla scultura e che hanno visto tra gli autori sempre Ivan Matejčić coadiuvato da Sunčica Mustač e Damir Tulić. Complessivamente più di mille pagine con centinaia di opere trattate e un migliaio di riproduzioni per questo progetto fortemente voluto dalla Regione istriana e dal suo assessorato alla cultura che qualche anno fa ha avviato questa straordinaria iniziativa che prevede la pubblicazione di sette volumi suddivisi in base alle tipologie artistiche. Dunque, si è in attesa ora del secondo volume sulla pittura che andrà dal quindicesimo secolo ai giorni nostri e quindi - nei prossimi anni- quelli sull'architettura e gli oggetti liturgici. Da segnalare infine che questa, come le altre due monografie, è stata finanziata oltre che dal Governo croato pure dalla Regione Veneto.

Lionella Pausin Acquavita

La
La "Danza macabra", famoso affresco nella chiesa di Vermo (Beram) - Foto: Istria Culture