"I libri aiutano a sopportare il male, il dolore, le oscenità del presente". Parola dello scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte, grande nome della letteratura contemporanea, letto e tradotto in tutto il mondo.

Sarà lui il protagonista della 30/ma edizione di Dedica, festival letterario pordenonese curato dall'associazione culturale Thesis che in passato ha ospitato, fra gli altri, i premi Nobel Nadine Gordimer e Wole Soyinka, e poi autori come Amos Oz, Paul Auster, Luis Sepúlveda, tra gli italiani Claudio Magris e Dacia Maraini.

Dal 16 al 23 marzo del prossimo anno la rassegna monografica friulana declinerà come di consueto l'universo dello scrittore in varie espressioni artistiche, con eventi che coinvgeranno anche i giovani, dai libri al cinema, fino al teatro e alle mostre.

Nato a Cartagena, in Spagna, nel 1951, Pérez-Reverte è stato per oltre vent'anni inviato di guerra, e ha seguito conflitti in Africa, Medio Oriente, America Latina, Bosnia, per dedicarsi poi completamente alla letteratura. Autore pluripremiato di bestseller gialli, storici e di avventura, cattura il lettore con il suo stile narrativo avvicente e le trame che mescolano abilmente storia e finzione, attingendo a riferimenti culturali profondi. Uno dei suoi titoli più noti al pubblico italiano è "Il club Dumas", da cui è stato tratto il film diretto da Roman Polanski "La nona porta". E altri sette suoi romanzi sono stati adattati per il cinema o serie televisive.

Ma il 2024 non sarà un anno come gli altri per Dedica, che festeggerà il suo trentennale con una serie di iniziative già da gennaio, e fra queste il ritorno a Pordenone di alcuni degli scrittori protagonisti delle precedenti edizioni.