Dopo la Loggia dei Lanzi e il Giardino di Boboli riaprono a Firenze altri simboli della cultura italiana nel mondo. Quasi 800 visitatori hanno approfittato della riapertura degli Uffizi per godere dei capolavori custoditi dalla galleria fiorentina dopo 77 giorni di chiusura, la più lunga dalla seconda guerra mondiale. E' stato lo stesso direttore Eike Schmidt ad aprire il grande portone di legno che dà sul piazzale degli Uffizi, dietro piazza della Signoria. Tra i primi visitatori a entrare molti erano fiorentini, ma oltre ai residenti nel capoluogo e a chi vive negli altri comuni toscani i più numerosi sono stati i giovani fino ai 18 anni a cui Schmid ha regalato l'ingresso gratuito, valutando che gli Uffizi sono anche un luogo dove si impara molto. Da osservare che questo complesso monumentale non fu creato per essere un museo. Ed è proprio il suo nome che ne spiega la destinazione originaria: fu infatti ordinato nel 1560 da Cosimo I de’ Medici per accogliere gli “uffizi”, cioè gli uffici amministrativi e giudiziari di Firenze. Alla data dell’inizio della costruzione, l’egemonia dei Medici era ormai consolidata e il loro potere si accentrava, anche materialmente, fra le mura del palazzo. Cosimo incaricò dell’impresa il suo artista di fiducia, Giorgio Vasari, che progettò l’edificio dalla forma ad U così come possiamo ammirarlo ancora oggi, con il portico a colonne doriche e l’aspetto insieme elegante e severo. Gli Uffizi furono completati dopo la morte di Vasari e di Cosimo I da un altro grande architetto, Bernardo Buontalenti, e dal colto e raffinato Francesco I de’ Medici, a cui si deve la creazione della celebre Galleria, allestita nel 1581 al secondo piano dell’edificio. (mid)

Foto: AP
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