Bravi in scienze e in matematica, un po' più deboli nella capacità di comprendere un testo di una qualche complessità, ma con risultati comunque superiori alla media dei Paesi Ocse. È la fotografia dei quindicenni sloveni scattata dalla nuova indagine Pisa. Nella prova di lettura il punteggio della Slovenia è di 495 contro una media Ocse di 487; in quella di matematica di 509 a fronte di 489; e nella prova di scienze di 507 rispetto a una media Ocse di 489. Un bilancio incoraggiante anche se non mancano le criticità. Preoccupa il mondo della scuola slovena il peggioramento nella lettura: il 18% degli studenti non raggiunge le competenze di base (nel 2015 erano il 15%). E dai questionari è emersa anche una sempre maggiore disaffezione per il gusto di leggere. Il tutto mentre aumenta l'esposizione a Internet, che avrà le sue colpe - ha dichiarato il ministro dell'Istruzione Jernej Pikalo - se la gran parte dei ragazzi non distingue un fatto da un'opinione. Sempre per la Slovenia, ricordiamo un altro dato che non è passato inosservato: molti dei giovanissimi che hanno sostenuto i test confessano di essere tristi e preoccupati. Solo il 64% di essi si dichiara felice.Sotto la media generale Ocse i risultati emersi in Croazia in tutte e tre le materie. Il punteggio più alto ottenuto dagli studenti (479) è quello nella comprensione del testo, ma anche qui c'è ben poco di cui rallegrarsi. Uno su cinque non capisce ciò che legge, e solo uno su venti (il 5%) è capace di raggiungere livelli di eccellenza. Molto basso il rendimento in matematica e così pure in scienze, dove si nota anzi un regresso rispetto alle rilevazioni degli anni passati. Segno, ha ammesso la ministra Blaženka Divijak, che il sistema formativo croato non è riuscito a migliorarsi e a progredire. Il Paese, ha detto, deve imparare dalla Slovenia.Non esce bene dal nuovo rapporto Pisa neppure l'Italia, con risultati in fase di peggioramento per la lettura e le scienze, mentre c'è un miglioramento nella matematica, dove la performance degli studenti è in linea con la media Ocse. È forte il divario tra Nord e Sud e quello tra i licei e gli istituti tecnici e professionali. Le ragazze, in generale, fanno meglio dei ragazzi. Risultati preoccupanti, ha detto il ministro Lorenzo Fioramonti, dati che devono spingere a muoversi subito.Alla nuova edizione dello studio promosso dall'Ocse, la più estesa indagine internazionale nel campo dell'educazione, su base triennale, hanno partecipato quest'anno 79 Paesi e oltre mezzo milione di studenti. Prima in classifica la Cina, con valori tra i 555 e i 590 punti di media, mentre in Europa la parte del leone la fanno i Paesi scandinavi insieme a Estonia e Polonia.Ornella Rossetto