Dopo due stagioni all'insegna della "Sopravvivenza", e superata - si spera - la pandemia, all'Ivan de Zajc è tempo di "Trasformazioni". Così recita lo slogan che accompagna il nuovo cartellone del Teatro nazionale di Fiume, foriero di novità capaci di sorprendere e stupire fin dall'esordio, con uno spettacolo di produzione che inaugura contemporaneamente la stagione di prosa del Dramma croato e quella del Dramma italiano. L'appuntamento è con il "Decameron.hr", libera rivisitazione del celebre testo di Boccaccio tornato di attualità in periodo di Covid, al debutto in un nuovo allestimento e in veste bilingue dopo la messinscena curata dal Dramma italiano due anni fa.

"Abbiamo deciso di proporre una forma nuova, completamente diversa dagli spettacoli classici a cui siamo abituati", spiega il direttore del DI Giulio Settimo. "Uno spettacolo interattivo, il primo spettacolo allo Zajc "on demand". Il pubblico dal vivo con i propri cellulari sceglie quali scene del "Decameron" andrà a vedere. Come facciamo quando seduti sul divano di casa guardiamo Netflix".

Particolarmente significativa appare inoltre la scelta di riproporre lo spettacolo ideato dal regista argentino Luciano Delprato in una coproduzione con il Dramma croato autenticamente bilingue, in cui l'uso di italiano e croato è perfettamente bilanciato. " E ciò - dice ancora Settimo - proprio per dimostrare che Fiume è questo, non solo una città dove vive una minoranza, ma una città comunque bilingue, nella quale si può parlare normalmente sia in italiano che in croato".

E dopo il "Decameron", nella nuova stagione del Dramma italiano altri importanti titoli in arrivo, dall'"Enrico IV" di Luigi Pirandello, a una riscrittura dell'"Orlando furioso" di Ludovico Ariosto a una coproduzione con il Mittelfest di Cividale per la quale, al momento, c'è un titolo di lavoro, "Fiume - Cividale 2028".

Foto tratta dal sito hnk-zajc.hr
Foto tratta dal sito hnk-zajc.hr