L'opera più famosa di Giuseppe Verdi come non l'avete mai vista: una "Traviata" tradotta nel linguaggio della danza. È uno spettacolo di grande successo quello che la compagnia emiliana Artemis Danza presenta stasera a Capodistria; una Traviata molto femminile, letta dal punto di vista della protagonista Violetta e del suo dramma d'amore, spiega Monica Casadei, ferrarese, una delle più apprezzate coreografe in Italia, che ne firma anche regia, scene e costumi. "È uno spettacolo molto commovente, molto intenso e molto dinamico, perché saranno tre i colori principali: il rosso che non è solo il colore simbolo della passione, ma anche del dolore e della sofferenza di Violetta e del suo cuore infranto; il bianco degli abiti da sposa, anelito alla purezza, al matrimonio, a ciò che non potrà mai realizzare per colpa di una società borghese e ipocrita; e il nero che rappresenta appunto questa società maldicente e giudicante"

Nata nel 2011, questa trasposizione della "Traviata" in chiave contemporanea e danzata che la Comunità degli italiani Santorio Santorio regala al pubblico del Festival estivo del Litorale ha già girato il mondo intero, raccogliendo ovunque straordinari consensi. Merito, certo, anche delle celebri musiche verdiane, che hanno fatto la storia del melodramma italiano, commenta Monica Casadei, "ma soprattutto perché è la prima volta che si traduce un'opera lirica in danza".

Per Artemis Danza sarà anche la prima volta a Capodistria, "e ne siamo molto felici, moltissimo".

Il cartellone del Festival estivo del Litorale riserva un ulteriore appuntamento con la danza, "Vivaldiana" dello "Spellbound Contemporary Ballet" di Roma, all'Auditorium di Portorose il 22 luglio.