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Ad un anno dalla prematura scomparsa di Patrizia Vascotto, avvenuta nella primavera scorsa, l'associazione Cizerouno di Trieste ha ricordato con una manifestazione - voluta anche dall'InCE, Iniziativa Centroeuropea - la figura dell'intellettuale triestina, il suo impegno nel creare dialogo tra le culture, dare voce a più voci. A prendere la parola, per una testimonianza o un pensiero, amici, rappresentanti di istituzioni, enti, associazioni con le quali Patrizia Vascotto ha collaborato, a partire dalla stessa InCe, che per diversi anni ha organizzato insieme al Gruppo 85, di cui la Vascotto è stata presidente, un'anteprima triestina del festival letterario di Vilenica, il più importante della Slovenia. Passione, curiosità, progettualità: sono state le espressioni evocate più spesso per tracciare il profilo di un personaggio dalla straordinaria vivacità culturale e intellettuale quale è stata Patrizia Vascotto, che ha voluto farsi ponte fra le diverse anime di Trieste, curando la sezione triestina del Forum dedicato all'amato scrittore Fulvio Tomizza (suoi gli Itinerari tomizziani a Trieste, diventati anche un libro), collaborando con il Mese della cultura slovena o lo Slofest. E presiedendo per vent'anni quel Gruppo 85 appunto, che, come ha osservato il giornalista Pierluigi Sabatti, con la sua attività "ha fatto sì che in questa città le due comunità italiana e slovena si parlassero in maniera ben diversa da prima". Come Tomizza, anche Patrizia Vascotto si è identificata con la frontiera, "non con l'una o l'altra parte del confine, ma con il confine stesso inteso come punto di incontro, di scambio", queste le parole di Irena Urbič del Forum Tomizza nel ricordare Pat, una persona speciale, che manca molto, a tanti.

La sala dell'InCe, che ha ospitato l'incontro dedicato a Patrizia Vascotto