Sono una risorsa preziosa, per il dipartimento di Italianistica di Capodistria, i fondi messi a disposizione dal ministero degli Esteri attraverso il Consolato generale, perché consentono "collegamenti con l'Italia di grande importanza per la formazione di studenti e docenti". Lo ha detto questa mattina all'Università la professoressa Nives Zudič Antonič introducendo il nuovo appuntamento con la storica della lingua italiana Francesca Malagnini, dell'Università per Stranieri di Perugia, ospite del dipartimento nell'ambito di una convenzione di collaborazione fra i due atenei. "Cerchiamo di migliorare il focus su lingua e cultura italiana e collaborare con l'Università del Litorale è doveroso", ha affermato dal canto suo il console Giovanni Coviello nel portare un saluto ai presenti.

Francesca Malagnini ha tenuto in questi giorni a Capodistria una serie di conferenze che hanno toccato temi come la lingua dei giovani e il sessismo linguistico ma anche la composizione del testo argomentativo. Al di là della specifica tipologia testuale impiegata nella scuola, saper scrivere con chiarezza e in maniera efficace è importante per tutti, spiega la studiosa: " La semplicità linguistica non significa banalizzare un testo, tanto più nell'ambito della scrittura, perché sono i contenuti che conferiscono importanza a ciò che si dice o si scrive, ma la semplicità e l'efficacia devono essere sempre perseguite. Quindi abbandonare il lessico della burocrazia e tenere uno stile piano e semplice, questo aiuta sempre".

Con l'Università del Litorale Francesca Malagnini ha un rapporto ormai consolidato."Tra l'altro io sono veneziana di nascita, per cui venire "di qua da mar" è davvero un grande piacere. E ritengo che sia anche un dovere da parte nostra mantenere e promuovere la lingua italiana in quest'area di origine linguistica, appunto, italiana".

Nives Zudič Antonič, Giovanni Coviello e Francesca Malagnini; foto di Mariella Mehle (La Voce del Popolo)
Nives Zudič Antonič, Giovanni Coviello e Francesca Malagnini; foto di Mariella Mehle (La Voce del Popolo)