Foto: EPA
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La situazione sul campo di battaglia in Ucraina si presenta difficile e quindi è importante aumentare il sostegno a Kiev, in quanto non è possibile consentire che il Presidente russo Putin vinca. Lo ha dichiarato il Segretario Generale NATO Stoltenberg a Bruxelles a margine del Consiglio Esteri Difesa. Stoltenberg ha aggiunto che l'Ucraina deve prevalere come Nazione sovrana in Europa perché questo è l'interesse di Bruxelles. Il Commissario per l'Industria Breton ha indicato che l'obiettivo di produrre un milione di munizioni per Kiev sarà raggiunta, inclusi i missili, e i Ministri della Difesa europei discuteranno su come aumentare la produzione. Ciò è giunto in risposta all'ipotesi che l'Europa non riesca a consegnare, come aveva promesso prima dell'estate il responsabile della diplomazia europea Borrell, il quale ha precisato che la capacità per tale produzione c'è, ma che ad oggi il 40 per cento dei proiettili vengono esportati fuori dal blocco anziché essere consegnati a Kiev. Borrell ha dichiarato che da Francia e Germania verranno consegnate 120 mila munizioni nel 2023 e 2024 attraverso ordini specifici, precisando che queste cifre sono odierne e che potranno cambiare nel tempo. Precedentemente il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba aveva ribadito che Bruxelles è in ritardo sulla consegna del milione di proiettili di artiglieria, ritenendo che il problema non sia la mancanza di volontà politica ma l'industria della difesa e molte questioni come ad esempio la burocrazia e la mancanza di sinergia. Kuleba ha aggiunto che l'Europa sta lavorando per porre rimedio a questi problemi e che è per questo motivo che ha chiesto di sviluppare una politica coerente nel settore delle industrie della difesa e di azioni più rapide. Intanto un diplomatico europeo con diretta conoscenza del dossier ucraino ha fatto capire che non si avverte un senso di urgenza in Europa nonostante la situazione in Ucraina sia molto grave e che il fronte potrebbe cedere, in sintesi vi è la seria possibilità che la guerra venga persa.

Franco de Stefani