Foto: EPA
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Gli effetti reali della Brexit sulla Gran Bretagna dovranno ancora dispiegarsi nei prossimi mesi e anni, ma il mondo finanziario sembra già essersi mosso.
Il maggior isolamento del Regno Unito, e le possibili complicazioni burocratiche, sembrano infatti aver già spinto le società di trading a spostare le proprie attività sul continente.
Londra non è più la capitale del trading e le maggiori piattaforme di scambio di azioni europee hanno confermato di volersi spostare in altri paesi all’interno dell’Unione Europea, su piazze come Parigi o Amsterdam: soltanto nel primo giorno dell’anno, circa sei miliardi di euro sono stati spostati da Londra all’Europa continentale, facendo perdere al governo britannico gran parte del gettito fiscale di un settore che pesa circa il sette per cento dell’economia nazionale e rappresenta oltre un decimo di tutte le entrate fiscali del paese.
Le rassicurazioni del governo del Regno Unito sull’assenza di dazi nelle transazioni con l’Unione Europea non sembrano bastare: un atteggiamento che accomuna sia i commercianti, anche al dettaglio, che lamentano già un eccesso di burocrazia che rallenta le attività, con code alla frontiera, camion che vengono respinti e catene di approvvigionamento in difficoltà, sia le società di trading, anche perché i colloqui sui servizi finanziari fra Bruxelles e Londra sono solo all’inizio, e senza alcuna scadenza prevista nero su bianco.
Vista l’incertezza, migliaia di posti di lavoro nei settori del trading e della finanza bancaria, accanto a oltre mille miliardi di dollari di asset, sono in partenza per l’Europa, e molti altri si preparano a lasciare Londra in futuro. Già oggi molte società fanno riferimento alle sedi nell’Unione Europea pur lavorando fisicamente a Londra. Goldman Sachs, per esempio, sta trasferendo i banchieri d’investimento dalla City verso il continente.
Una tendenza che sta mettendo il fisco britannico anche di fronte alla perdita delle tasse sui generosi stipendi dei manager, che finiranno a breve nelle casse di qualche altro governo europeo.
Alessandro Martegani