Foto: EPA
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La sola via d’uscita dalla crisi mediorientale è trovare un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e un dialogo concreto sulla cosiddetta “soluzione a due Paesi”. Questa la visione della ministra Fajon che è intervenuta al vertice dei Ministri degli esteri dell’Ue, secondo la quale la pressione internazionale sul governo di Tel Aviv sta crescendo. “Quello che sta accadendo a Gaza è una prova per la nostra umanità collettiva” ha dichiarato Fajon, sottolineando che è necessario trovare un accordo di pace per garantire la sicurezza di israeliani e palestinesi. Dello stesso pensiero anche l’Alto rappresentate Ue per la politica estera Borrell, il quale ha dichiarato che d’ora in poi bisogna parlare di soluzione a due Stati e non di processo di pace. Tra le tematiche dell’odierna riunione anche i recenti eventi nel Mar Rosso, dove i ribelli yemeniti continuano ad attaccare navi mercantili. A tal proposito l’Unione europea sta discutendo della possibilità di creare un’operazione militare che garantirebbe la libertà di navigazione, una missione europea che verrebbe guidata da Germania, Italia e Francia. La flotta, ha specificato Bruxelles, non sarà offensiva, ma solo di scorta alle imbarcazioni mercantili, per mantenere aperta l’arteria vitale del commercio marittimo internazionale. A riguardo è intervenuto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, dichiarando che la missione che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta “un passo considerevole verso una vera difesa europea” e ha evidenziato che l’uso della forza verrà previsto unicamente per difendere i mercantili. “Stiamo proponendo una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo, con un sistema di difesa forte, in grado di abbattere droni e missili lanciati dai ribelli” ha spiegato Tajani. La questione riguardante il Mar Rosso è stata ripresa anche dalla ministra Fajon, la quale ha assicurato che al momento il Porto di Capodistria non sta andando incontro a problemi derivanti dal conflitto.

B.Ž.