Foto: Reuters
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"Sono davvero felice di essere qui, nel cuore della democrazia europea. Voglio prima di tutto rendere omaggio alla memoria di David Sassoli, che ha presieduto il Parlamento Europeo in anni difficilissimi. Durante la pandemia, il Parlamento ha continuato a riunirsi, discutere, decidere, a testimonianza della sua vitalità istituzionale e della guida di Sassoli. Sassoli non ha mai smesso di lavorare a quello che definì nel suo ultimo discorso al Consiglio Europeo, un 'nuovo progetto di speranza' per 'un'Europa che innova, che protegge, che illumina". Ha esordito con queste parole il premier italiano Mario Draghi al suo primo discorso da presidente del Consiglio di fronte all'Europarlamento.

Parlando della guerra in Ucraina, Draghi ha affermato: "La guerra in Ucraina pone l'Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica". Il premier italiano ha poi proseguito affermando: "Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull'utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati". "Dobbiamo sostenere l'Ucraina, il suo governo e il suo popolo, come il Presidente Zelensky ha chiesto e continua a chiedere di fare. In una guerra di aggressione non può esistere alcuna equivalenza tra chi invade e chi resiste".

"La guerra in Ucraina - ha evidenziato Draghi- ha mostrato la profonda vulnerabilità di molti dei nostri Paesi nei confronti di Mosca. L'Italia è uno degli Stati membri più esposti". Ha poi definito imprudente dal punto di vista economico la dipendenza energetica dell'Italia dalla Russia, subordinazione che diventa pericolosa sul piano geopolitico, ma ha anticipato che, come il governo ha appoggiato finora le sanzioni Ue a Putin, così continuerà a fare anche nel futuro.

Il premier ha poi evidenziato come le istituzioni europee, costruite in passate, abbiano servito bene i cittadini europei, ma ora risultano inadeguate. Draghi chiede più pragmatismo in tutti gli ambiti colpiti dalle recenti trasformazioni, quali l'economia, l'energia, la sicurezza, anche a costo di arrivare alla revisione dei Trattati.

Davide Fifaco