Con 553 voti a favore, 54 contrari e 89 astenuti, l'Europarlamento ha approvato una risoluzione nella quale esprime preoccupazione per la sempre minore libertà dei media in Europa e condanna la violenza, le molestie, le pressioni politiche e gli attacchi contro i giornalisti. A favore della risoluzione tutti gli eurodeputati sloveni, ad eccezione di Romana Tomc e Milan Zver, entrambi dalle file del Partito popolare europeo e del Partito democratico sloveno, che si sono astenuti.
Gli eurodeputati si sono detti preoccupati soprattutto per la situazione dei media pubblici in alcuni Stati membri, che sono diventati uno strumento di propaganda governativa. La libertà, la pluralità e l'indipendenza dei media e la sicurezza dei giornalisti sono la base per il diritto alla libertà di espressione e informazione, e di fondamentale importanza per la democrazia nell'Unione europea. Ciononostante, la libertà dei media negli ultimi anni risulta diminuita, la pandemia di coronavirus ha ulteriormente peggiorato la situazione. "Senza l'indipendenza dei media non c’è libertà e senza la pluralità dei media non c’è democrazia", ha detto l'eurodeputata polacca, Magdalena Adamowicz. I media "dovrebbero operare in favore della verità, per gli elettori, dovrebbero controllare le autorità, proteggere la democrazia, ma possono anche distruggerla. Pertanto, devono essere indipendenti", ha aggiunto.
La risoluzione inoltre richiama l'attenzione sui tentativi da parte dei governi di alcuni Stati membri di mettere a tacere i media critici e indipendenti e di minare la libertà e la pluralità dei media.
La pluralità è a rischio quando la proprietà dei media è in mano ad un piccolo numero di persone, l'Europarlamento richiede pertanto ai Paesi membri di evitare un'eccessiva concentrazione della proprietà e di garantire trasparenza. Critica inoltre l'eccessiva interferenza dello Stato nella pubblicità pubblica e sottolinea che i fondi europei non dovrebbero essere utilizzati per la propaganda politica e i media controllati dal governo.
La Commissione UE dovrà quindi regolarmente valutare ciascuno degli Stati membri su quanto la proprietà dei media sia trasparente e sulle interferenze dei governi nei media. I tentativi di mettere a repentaglio la libertà e la pluralità dei media dovrebbero essere visti come un abuso di potere grave e sistematico.


E. P.

Foto: BoBo
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