Coalizione di governo a pezzi in Grecia, a causa dell'accordo con Skopje sul cambiamento del nome della Macedonia in "Repubblica di Macedonia del Nord", confermato venerdi dal Parlamento macedone con la necessaria maggioranza dei due terzi. Per diventare operativo l'accordo deve venir però ratificato anche dal Parlamento ellenico, in questo caso con la maggioranza assoluta. Il Ministro della Difesa e leader del partito nazionalista dei Greci Indipendenti, Panos Kamenos, ha annunciato le proprie dimissioni da ministro e l'uscita del Partito dalla coalizione. Il tutto dopo l'incontro con il premier Tsipras, che con i partner della coalizione ha discusso proprio dell'intesa con Skopje. Kamenos ha ribadito la contrarietà, propria e del partito, all'accordo con il vicino paese, dicendo che farà di tutto per bloccarne la ratifica, giudicandolo incostituzionale. Per la ratifica sono necessari 151 voti. Il partito del premier, Syriza, dispone di 145 seggi, Tsipras spera comunque di assicurasi anche il sostegno del piccolo partito proeuropeo Potami e di alcuni deputati ribelli del partito nazionalista. Contrario all'accordo con Skopje è anche il principale partito di opposizione, Nuova Democrazia. Nei giorni scorsi Tsipras aveva già detto che in caso di uscita del partito di destra dal governo avrebbe chiesto il voto di fiducia in Parlamento, prima ancora della ratifica dell'accordo sul nuovo nome della Macedonia. Ora lo ha confermato; "non possiamo perdere tempo", ha detto. Il dibattito in Aula potrebbe cominciare già questo martedi, per concludersi giuvedi con il voto. In caso di sfiducia si andrà ad elezioni anticipate. Il mandato naturale del governo scade a ottobre.

Delio Dessardo

Foto: Reuters
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