Grecia Foto: Reuters
Grecia Foto: Reuters

Al termine di un lunghissimo negoziato, l'Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio sull'uscita della Grecia dal programma di aiuti che contiene, tra l'altro, misure per alleggerire il debito. Atene dunque dopo 8 anni di commissariamento riconquista la sovranità finanziaria. Il governo ellenico ha approvato tutte le 88 riforme necessarie a completare il terzo piano di aiuti dei creditori, e l'Unione europea sborserà quindi l'ultima tranche di prestiti di 15 miliardi di euro che daranno alla Grecia un "buffer" di capitale, un tampone, che coprirà tutti i bisogni finanziari del prossimo anno.

Bruxelles, la Banca centrale europea e l'Fondo monetario internazionale hanno inoltre approvato anche l'attesissimo taglio del debito di Atene, una zavorra vicina orma al 190 % del Pil. In base all'accordo raggiunto, la Grecia può posticipare di 10 anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal vecchio fondo salva-Stati ESFS, e viene esteso di ulteriori 10 anni il "periodo di grazia", cioè quello in cui non scattano sanzioni se non si ripaga il prestito. Nel comunicato finale dell'Eurogruppo si legge che "la Grecia lascia il programma di aiuti con un'economia più forte, ottenuta grazie alle riforme, ed è importante che prosegua nello sforzo di riforma".

"Quello che vediamo è un momento storico ed eccezionale, la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo", ha affermato il Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. In cambio di riforme e misure di austerità spesso dolorose, Atene ha ricevuto in tutto più di 273 miliardi di euro di aiuti nell'ambito di tre programmi di salvataggio.