L'Unione europea ha imposto sanzioni contro quattro alti funzionari cinesi della regione dello Xinjiang per abusi contro uiguri musulmani, che comprendono il congelamento dei beni nell'Ue e il divieto di viaggi. Cittadini e società dell'Unione non potranno fornire loro assistenza.
Pronta la risposta di Pechino che ha varato a sua volta altre sanzioni contro dieci persone e quattro entità dell'Ue "che danneggiano gravemente la sovranità e gli interessi della Cina e diffondono maliziosamente menzogne e disinformazione". Lo si legge in una nota del Ministero degli Esteri.
Il presidente dell'Europarlamento, David Sassoli, ha definito inaccettabili le sanzioni imposte dalla Cina "che hanno colpito eurodeputati e organi del parlamento europeo per avere espresso delle opinioni nell'esercizio del loro dovere democratico. I diritti umani sono diritti inalienabili", ha aggiunto, annunciando "conseguenze".
"Sosteniamo pienamente i nostri colleghi che sono stati sanzionati dal governo cinese", ha detto invece l'eurodeputato tedesco, Manfred Weber. "Non ci lasceremo intimidire. Le misure dell'Ue contro la Cina hanno il nostro pieno appoggio", ha detto ancora Weber.
Anche gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro due funzionari cinesi legati alla regione dello Xinjiang, dove - secondo Washington - gli uiguri musulmani sono stati vittime di genocidio.
I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno deciso sanzioni pure contro undici persone in Myanmar, ex Birmania, responsabili del golpe delle forze armate e della repressione da parte di esercito e polizia contro i manifestanti. Lo ha annunciato l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. Le sanzioni - che comprendono il divieto dei viaggi nel territorio dell'Unione e il congelamento dei beni - interessano i massimi rappresentanti delle forze armate birmane.

E. P.

Foto: Reuters
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