Il presidente Pahor ha atteso il nuovo collega a Otočec, esattamente a metà strada tra le due capitali, un abbraccio cordiale e una passeggiata tete-a-tete nel parco del castello hanno preceduto il pranzo di lavoro al termine del quale il capo dello stato sloveno ha confermato la sua soddisfazione e a ringraziato Milanović per aver scelto la Slovenia quale prima tappa all'estero. "Lubiana è stata l'ultimo impegno ufficiale per l'ex presidente croata Kolinda Grabar Kitarović" ha ricordato Pahor, sottolineando "siamo due paesi amici e vicini con molti più punti che ci accomunano di quanti ci dividono".
I problemi maggiori quali il confine marittimo e l'entrata di Zagabria nell'area Schengen non potranno essere risolti immediatamente hanno concordato entrambi, con Pahor a ricordare che una Croazia inclusa nello spazio di libera circolazione europea è interesse comune ma una decisione in questo senso - ha fatto capire- potrebbe essere ostacolata dalla mancata applicazione della sentenza arbitrale sui confini. Milanović dal canto suo ha rilevato che la questione confini è materia di diritto internazionale ma deve venir discussa e affrontata anche al tavolo bilaterale. "Si tratta comunque di un problema che non provoca grossi mal di testa, la vita va avanti, i contatti quotidiani tra la popolazione, gli imprenditori proseguono indisturbati " ha detto il capo dello stato croato ricordando che comunque non è intenzione di nessuno rimandare i problemi all'infinito.
"Dal nuovo governo Janša ci si attende la prosecuzione del dialogo" ha aggiunto Milanović che con Pahor ha parlato ancora degli sforzi nell' affrontare l'emergenza coronavirus ma anche di alcuni impegni congiunti a livello regionale quali il processo Brdo-Brioni.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO/STA
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