Foto: Reuters
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Circa 204mila persone hanno richiesto asilo in Germania nei primi otto mesi di quest'anno, il 77% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. Seppur non sia un Paese di primo ingresso come l'Italia, la nazione è la meta preferita in Europa per i migranti, attirati dalle opportunità economiche che offre il Paese. I dati Eurostat mostrano che lì le domande d'asilo lo scorso anno sono state le più alte d'Europa, oltre 244mila - ovvero un quarto del totale, con la Francia (156mila) al secondo posto, poi la Spagna (118mila), l'Austria (109mila) e solo al quinto posto l'Italia (89mila). Per questo Berlino sembra sempre più intenzionata a introdurre controlli più severi ai confini orientali, tanto con la Polonia, quanto con la Repubblica ceca. Ma è sull'asse Roma-Berlino che monta l'onda lunga della polemica sui flussi migratori.
Ed è un dato di fatto che i migranti che entrano in Italia e sfuggono ai controlli si spostano quasi sempre in altre nazioni, dove presentano la domanda d'asilo. In sostanza, la Germania accusa il governo di Giorgia Meloni di non identificare di proposito una parte dei migranti proprio allo scopo di lasciare che scappino da altre parti, senza dover assicurare l'accoglienza. Il tema sta diventando sempre più centrale nel dibattito politico tedesco, con l'estrema destra di Alternativa per la Germania che sta salendo nei sondaggi puntando proprio su questo argomento.
E nelle acque agitate del tema migrazioni c'è da registrare la posizione dell'Ungheria, che sembra soffiare sul fuoco. Il capo del governo di Budapest, Viktor Orban, ha dichiarato che il patto sulla migrazione di Bruxelles è fallito, come testimonia la porosità del suo confine meridionale, dove secondo Orban finora sono stati sventati 128 mila attraversamenti illegali, durante i quali si sono verificati 168 attacchi gravi contro le pattuglie di frontiera.