"Alla fine del mandato non posso dire di essere abbattuto, ma neanche estremamente felice, ho però l'impressione di essermi impegnato per davvero", ha detto Jean-Claude Juncker nel suo discorso di commiato. "Sono fiero di aver potuto contribuire almeno in una piccola parte a questo grande viaggio, durante il quale abbiamo raggiunto ciò che 60 anni fa sembrava impossibile. E sono sicuro che anche le generazioni future riusciranno a rendere possibile ciò che oggi riteniamo inimmaginabile", ha aggiunto il presidente uscente della Commissione europea.
Tra i successi del suo mandato, soprattutto il piano d'investimento grazie al quale sono stati garantiti 1.100.000 posti di lavoro e la crescita economica è aumentata dello 0,9%.
Valutato con soddisfazione anche il salvataggio della Grecia che non ha dovuto rinunciare a fare parte dell'eurozona. "Abbiamo restituito la dignità alla Grecia", ha affermato Juncker, menzionando inoltre il pilastro dei diritti sociali e 15 accordi commerciali internazionali.
Secondo le parole del presidente uscente della Commissione, anche il mantenimento della pace in Europa è stato un grande successo, nonostante nel mondo siano in corso numerose guerre. "La pace non è scontata e dobbiamo andarne fieri", ha sottolineato, invitando gli eurodeputati a "lottare con tutte le proprie forze contro i stupidi nazionalismi".
Juncker ha però elencato anche alcuni insuccessi, per i quali ha parzialmente dato la colpa ai Paesi membri dell'Ue, tra cui la mancata istituzione di un'unione bancaria e la scarsa politica nel campo delle migrazioni. Juncker si è detto anche insoddisfatto del suo fallimento nel raggiungere l'unione del Cipro.
Commosso Juncker ha poi ringraziato per la collaborazione tutti i membri della sua commissione, l'Europarlamento ed il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, definendolo un fratello gemello ed un buon amico.


E. P.

Foto: Reuters
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