Foto: EPA
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I diritti civili non sono mai da dare per scontati. Lo abbiamo visto due anni fa quando negli Stati Uniti con la decisione della Corte Suprema di ribaltare la sentenza "Roe vs Wade" è stato cancellato quello che sino a quel momento era un diritto garantito a tutte le americane da cinquanta anni: il diritto all'aborto. E proprio a causa di questo episodio nel 2022 il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha deciso di impegnarsi per "rendere irreversibile la libertà delle donne di ricorrere all'Interruzione di gravidanza iscrivendola nella Costituzione".

Con il voto del Senato a favore di questa iniziativa, con 267 voti pro e 50 contrari, l'inserimento dell'aborto nella legge fondamentale dello stato francese sembra ormai cosa fatta, tanto che Macron ha parlato sui social di "un voto storico". Ultimo passo dell'iter legislativo il voto odierno in Parlamento. Il diritto all'aborto, che in Francia è stato depenalizzato con una legge nel 1975, dovrebbe così essere messo al sicuro da futuri governi di destra o estrema destra.

D'altronde, come dimostra la Slovenia, dove il diritto all'interruzione all'aborto è in Costituzione sin dalla sua fondazione, questo è l'unico strumento per garantire che la sua applicazione non possa essere messa in dubbio da coloro che contestano questo diritto fondamentale per garantire la libertà riproduttiva delle donne. Un capitolo questo che sino ad ora non è mai stato aperto, neanche dai contrari, proprio perchè garantito dall'articolo 55 della Costituzione slovena e quindi come tale irreversibile ed inalienabile.

Barbara Costamagna