"Nel corso degli anni ci sono state sfide enormi, compresi i dubbi sul futuro dell'euro stesso. Ma ogni volta abbiamo trovato le risposte giuste, come il sistema armonizzato di vigilanza e risoluzione delle crisi bancarie o il Meccanismo europeo di stabilità. Il lavoro non è finito, in quanto siamo di fronte a nuove sfide che non si possono affrontare da soli e i cittadini guardano all'Europa per trovare risposte". Lo scrivono i vertici delle istituzioni comunitarie nel loro messaggio congiunto agli europei, ricordando le tensioni geopolitiche crescenti, come la guerra della Russia contro l'Ucraina, che richiede decisioni collettive coraggiose. Si assiste ad una accelerazione della crisi climatica che si può risolvere solo insieme, in quanto le emissioni di carbonio non si fermano alle frontiere. Altre sfide riguardano la competitività a causa delle politiche energetiche e industriali di altre parti del mondo, scrivono ancora nella loro lettera comune il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, le presidenti della BCE, Christine Lagarde, della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dell'Europarlamento, Roberta Metsola e il presidente dell'Eurogruppo, Paschal Donohoe. Ciò significa che questioni come la difesa, così come la transizione verde e quella digitale, sono diventate urgenti e di interesse comune. Lo stesso vale per il modo in cui viene affrontato il finanziamento dei massicci investimenti necessari per decarbonizzare le economie, rendere più sicure le catene di approvvigionamento e aggiornare le tecnologie: nell'Ue la sola transizione verde richiederà investimenti per 620 miliardi di euro all'anno fino al 2030. Uno degli obiettivi è quello di portare la moneta unica nell'era digitale, preparando le basi per un potenziale euro digitale che possa integrare il denaro contante. L'euro, attualmente valuta comune di venti stati membri dell'Unione europea, fu introdotto per la prima volta nel 1999, come unità di conto virtuale; la sua introduzione sotto forma di denaro contante avvenne per la prima volta nel 2002, in dodici degli allora quindici Stati dell'Unione. La Slovenia, nell'UE dal 2004, ha sostituito il tallero con l'euro il primo gennaio 2007, la Croazia, membro dal 2013, è entrata nell'Eurozona il primo gennaio di quest'anno.

Delio Dessardo

Foto: Reuters
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