Nell'ambito delle manifestazioni organizzate dal Gruppo dei popolari e da Elisabetta Gardini, europarlamentare di Forza Italia, in collaborazione con la Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è in corso a Bruxelles una tavola rotonda intitolata "I diritti degli esuli Istriani, Giuliani e Dalmati tra normativa interna e vocazione comunitaria" alla quale partecipa anche il Direttore del Centro culturale " Carlo Combi" di Capodistria, lo storico piranese, Kristjan Knez.

"Si parlerà delle vicende del secondo dopoguerra e negli anni successivi però reputo importante il discorso che farò sull'altra faccia della luna ovvero sulla Comunità nazionale italiana cui vicende e metamorfosi sono comuni a quella degli esuli e della diaspora ma c'è poi un percorso diverso non sempre conosciuto che cercherò di sintetizzare; un percorso difficile e irto di ostacoli che fu di affermazione culturale e poi progressivamente anche di emancipazione politica" ci ha anticipato Knez.

Lo storico piranese concorda con la constatazione che incontri come questo possono favorire una maggiore conoscenza e sensibilizzazione nei confronti della nostra minoranza, spesso dimenticata. "Senz'altro le vicende della Comunità italiana che furono deleterie e che portarono alla frantumazione di un popolo si inseriscono in quella tragedia che colpì l'Europa all'indomani della Seconda guerra mondiale con spostamenti di confini e trasferimenti coatti di popolazioni. Quella adriatica non fu immune a questi mutamenti e parlarne in una sede prestigiosa come il Parlamento europeo credo sia significativo" ci ha detto ancora Kristjan Knez sottolineando come nel suo intervento non potrà mancare qualche accenno alla situazione attuale.

"Proporrò il percorso fatto dal Memorandum di Londra in poi quando si chiudono definitivamente i contenziosi confinari tra Jugoslavia e Italia e anche il periodo di emarginazione e di solitudine della nostra Comunità e si aprono, nell'ambito della nuova collaborazione tra Roma e Belgrado, i primi spiragli di luce" afferma ancora Knez che si soffermerà su alcune tappe significative come il Trattato di Osimo, la dissoluzione dell'ex Federativa per arrivare poi ai primi anni '90, con la creazione della nuova Unione Italiana.

"Nel mio intervento farò alcuni accenni che rimandano alla situazione odierna perché dirò qualcosa sui mezzi d'informazione: su Radio e TV Capodistria ma anche sulla Edit, menzionerò il Centro di Ricerche storiche di Rovigno ma anche e soprattutto le scuole della nostra minoranza e la dimensione dell'istruzione che è stata fondamentale ed è tutt'ora imprescindibile per il mantenimento della lingua, della cultura e dell'identità italiana. Un'istituzione la scuola che è stata pesantemente colpita e sottoposta a pressioni nell'immediato dopoguerra" ha ricordato ancora Kristjan Knez.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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