Foto: BoBo
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Scorte alimentari, attrezzatura per cucinare senza energia elettrica, pile elettriche, medicinali, acqua e denaro in banconote di piccolo taglio. Sono solo alcune delle cose che secondo il governo svizzero ogni cittadino della Confederazione dovrebbe avere in casa per affrontare possibili blackout.
La possibilità di un’interruzione di corrente generalizzata veniva ritenuto un rischio concreto dall’Ufficio federale della protezione della popolazione anche prima crisi energetica che sta interessando l’Europa, e visto il perdurare dei problemi con la Russia, il governo ha pensato di pubblicare un vademecum per prepararsi a ogni evenienza.
In un comunicato pubblicato sul sito del governo, e ripreso anche dai mezzi d’informazione, il governo di Berna ha delineato i possibili scenari in caso di mancanza di energia, elencando anche il materiale che ogni famiglia dovrebbe avere in casa. Oltre a generi alimentari non deperibili per almeno una settimana, medicinali e nove litri d’acqua a testa, le autorità consigliano anche di avere denaro in contanti di piccolo taglio, nel caso la mancanza di energia renda inutilizzabili bancomat e lettori di carte di credito. Stessa cosa per i cellulari: Swisscom ha confermato che se vi fosse un blackout totale, tutte le antenne smetterebbero di funzionare entro un’ora.
Anche per questo saranno necessarie molte pile per far funzionare le torce e le radio per mantenersi informati, oltre ad attrezzature come fornelli da campo a gas, o forni e grill a legna o carbone, e una scorta di candele e fiammiferi.
Si consiglia poi di svuotare il frigo dopo sei ore dall’interruzione di corrente, e il congelatore dopo 24 ore. In caso di blackout prolungato, anche l’acqua potabile potrebbe scarseggiare.
Il governo svizzero ha poi diffuso un video in cui in caso di interruzione prolungata si paventano i rischi di disordini o crimini: anche per questo il governo raccomanda ai cittadini “d’informare gli anziani della situazione, contattare i vicini e aiutarsi reciprocamente, e non abbandonare le persone sole”.

Alessandro Martegani