Foto: Reuters
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Un ultimo saluto al marito e una denuncia social sono state le reazioni che la vedova dell'attivista ha avuto nei confronti delle autorità russe. "Putin ha ucciso mio marito" le sue parole in un video pubblicato in rete, nel quale si scaglia contro il presidente, accusandolo di aver avvelenato Navalny e aver nascosto il corpo "in attesa che spariscano le tracce dell'agente nervino dal cadavere". "Continuerò a lottare per il nostro Paese" ha annunciato la vedova al Consiglio Affari Esteri dell’Ue, dopo aver elencato il nome delle persone coinvolte nella morte del marito e le motivazioni del suo avvelenamento. A seguito dell’intervento ha incontrato il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, il quale ha confermato il supporto del G7, del quale l'Italia ricopre la presidenza, all'organizzazione del dissidente morto venerdì scorso. L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera Borrell, accogliendo la vedova, ha annunciato che avrebbe proposto di "rinominare il regime di sanzioni dell'Ue per i diritti umani con il nome dell'attivista, per onorare la sua memoria". Intanto ai familiari del defunto leader dell'opposizione russa è stato nuovamente negato l'accesso al suo corpo, per il terzo giorno, mentre il Cremlino ha dichiarato di non essere coinvolto in tale procedimento, ma che l'indagine ufficiale sta proseguendo in linea con la legge.

Nel frattempo, a Bruxelles hanno approvato il lancio dell'operazione militare navale Aspides nel Mar Rosso, per proteggere le navi commerciali dagli attacchi dei ribelli yemeniti. Ad annunciarlo è stato il ministro Tajani, visto il ruolo che ricoprirà l'Italia in tale missione, di comando delle forze. "Italia in prima linea per proteggere interessi mercantili e libera navigazione nel Mar Rosso, è un importante passo verso la difesa comune europea" ha scritto il vicepremier sul social X. Tra i temi discussi anche il conflitto in Medio Oriente, e a tal proposito è intervenuta la ministra degli Esteri Tanja Fajon, la quale ha dichiarato che la Slovenia sostiene l'appello della Spagna e dell'Irlanda rivolto alla Commissione europea affinché venga riconsiderato l'accordo di cooperazione tra Unione europea e Israele.

B.Ž.