Dopo sedici ore di confronto l’Eurogruppo si conclude con un nulla di fatto, e rinvia tutto a domani.
Si è rivelata molto difficile la trattativa fra i paesi dell’area euro sui metodi di finanziamento delle misure necessarie fronteggiare l’emergenza e sostenere l’economia.
La divisione fra i paesi del sud del continente, Italia, Francia, Grecia, ma anche Slovenia e Belgio, che chiedono di dare via libera all’emissione di titoli europei, gli Eurobond, e condividere il peso del debito fra tutti i paesi dell’area euro, e i governi del Nord, come Olanda, Finlandia e Germania, che puntano a un intervento dal MES, il fondo salvastati, imponendo però ai beneficiari a precise condizioni di rientro e profonde riforme strutturali per ridurre il debito, non è ancora stata superata, ma tutti assicurano che un accordo è vicino.
“Dopo 16 ore di discussione - ha scritto il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno in un tweet - ci siamo avvicinati a un'intesa ma ancora non ci siamo. Ho sospeso l'Eurogruppo che riprenderà giovedì. Il mio obiettivo rimane quello di creare una forte rete di protezione contro le conseguenze del Covid-19”.
Quella che si prospetta è una soluzione di compromesso, con un fondo per la ripresa basato sulla proposta franco-italiana, che prevede titoli di debito comuni ribattezzati Recovery bond, e un Mes con condizioni attenuate, su cui però l’Olanda si è impuntata. Sembrano essersi invece allineate Francia e Germania, i due paesi che più di tutti hanno spinto, senza successo, perché l’accordo si facesse già oggi.
Da più parti giungono inviti a chiudere al più presto, mentre le borse cominciano a dare segni di nervosismo: il Commissario all’economia, Paolo Gentiloni, ha fatto appello “al senso di responsabilità necessario in una crisi come questa. Domani - ha aggiunto - è un altro giorno”.
L’incapacità dell’Europa di dare delle risposte in tempi brevi però potrebbe alimentare nuova sfiducia verso l’istituzione, dopo l’assenza di Bruxelles nelle prime fasi dell’epidemia. “Spero vivamente – ha detto la leader dei Socialisti e dei democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez - che domani tutti i ministri delle finanze dell'Eurozona siano in grado di pensare al nostro futuro insieme”, oppure, ha aggiunto, la crisi del coronavirus “potrebbe diventare anche una crisi politica dell'intera Unione”.


Alessandro Martegani


Foto: MMC RTV SLO
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