Foto: Reuters
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Il Parlamento europeo ha approvato la destituzione dalla carica di vicepresidente di Eva Kaili. L'aula ha votato sì con la maggioranza di oltre due terzi (625 voti), come previsto dal Parlamento. Un solo contrario e due astenuti. Il voto si è svolto per appello nominale sotto richiesta dei gruppi Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, The Left e Identità democratica, fanno sapere dagli uffici del Parlamento europeo. All'analisi dei voti risulta che a votare contro sia stato Mislav Kolakušić, croato dei non iscritti.

Già la conferenza dei presidenti del Pe, in mattinata aveva scelto di attivare l'articolo 21 del regolamento dell'Eurocamera per rimuoverla dalla carica. A comunicarlo era stato l'ufficio di presidenza dell'Eurocamera dopo una riunione che si è estesa ben oltre le aspettative rimandando i lavori della plenaria stessa.

Intanto l'ex vicepresidente dell'Eurocamera è stata trasportata nelle scorse ore nel carcere di Haren, alla periferia nord-orientale di Bruxelles, secondo quanto rivelato dalla procura federale belga, che, interpellata a riguardo, non ha voluto confermare se anche gli altri tre agli arresti - Panzeri, Francesco Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca - si trovino nella stessa struttura. Tutti e quattro nelle prossime ore, sono attesi per la prima udienza preliminare sul Qatargate.

La polizia federale belga, nel frattempo, ha diffuso una foto dei contanti ritrovati a casa di Panzeri, nell'abitazione di Kaili e nelle borse che aveva il padre dell'eurodeputata greca al momento dell'arresto. Nell'immagine si vedono pile di biglietti da venti, cinquanta, cento e duecento euro posizionati su un tavolo. In totale, tra Panzeri e Kaili, la polizia belga ha trovato oltre un milione e mezzo di euro.

Gli uffici dell'assistente dell'eurodeputato Pietro Bartolo all'Eurocamera di Strasburgo invece sono stati posti sotto sigillo.

Infine, il Segretario Generale della Confederazione Internazionale dei sindacati, Luca Visentini, si è detto "lieto" di aver concluso il suo interrogatorio in cui ha potuto rispondere pienamente a tutte le domande ed ha aggiunto di poter confutare eventuali ulteriori accuse, dichiarandosi innocente di qualsiasi illecito.

Davide Fifaco