Foto: EPA
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Denis Pushilin, capo della repubblica separatista filorussa di Donetsk, nel Donbass sostiene che il porto di Mariupol è stato preso. Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelenskyi durante il suo discorso davanti al parlamento della Corea del Sud ha spiegato che "Mariupol è distrutta. Ci sono decine di migliaia di morti, ma anche così i russi non fermano l'offensiva. Vogliono fare di Mariupol una città evanescente" ha concluso Zelensky.

Ad animare lo scontro politico sono invece le parole dell'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue Josep Borrell, che ha incolpato la Russia per crisi alimentare che si sta creando e che ha detto che l'Ucraina "vincerà la guerra sul campo di battaglia".

Parole alle quali risponde duramente il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, dicendo: "Devo dire che ciò che Borrell ha detto in questo contesto aggressivo e senza precedenti, davvero, cambia significativamente le regole del gioco".

Il Cremlino inoltre critica l'ipotesi di un allargamento della Nato con il progetto di un ingresso di Svezia e Finlandia nell'Alleanza Atlantica.
La Cina, nel frattempo, ha esortato la Nato "ad astenersi dal tentativo di destabilizzare l'Asia o il mondo in generale".

Intanto prosegue l'offensiva finale della Russia nella regione orientale del Donbass. Segnalate esplosioni durante la notte nella regione di Dnipro ed è continuato anche il bombardamento di Kharkiv, la seconda città più grande dell'Ucraina. Attualmente il primo obiettivo dell'attacco russo sarebbe la città di Izium, poi toccherebbe a Dnipro, considerata un "obiettivo strategico".

Gli inviati delle testate internazionali raccontano, inoltre, di altri orrori, con torture da parte dei militari russi che si sono verificate a Lukashivka, in un villaggio vicino a Chernihiv, a nord di Kiev.

A Mosca si è inoltre tenuto un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere austriaco Karl Nehammer.
"Il colloquio con Putin è stato molto duro e franco non è stato un incontro amichevole" ha detto il cancelliere austriaco. Nehammer ha detto a Vladimir Putin che le sanzioni contro la Russia "saranno ulteriormente inasprite finché in Ucraina le persone continueranno a morire". Secondo la cancelleria, Nehammer ha anche parlato "con parole chiare" dei crimini di guerra commessi a Bucha e in altre città, sottolineando la "necessità di un'inchiesta internazionale" su questi fatti.

Davide Fifaco