Foto: Reuters
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Il governo britannico ha reso noti i dettagli della nuova legge che imporrà una serie di lacci all'entrata di clandestini provenienti dal Canale della Manica. Il Premier Sunak ha indicato che una delle 5 maggiori priorità del suo mandato è il blocco degli arrivi sui piccoli battelli sulla costa sud dell'Inghilterra, circa 45 mila l'anno scorso, il 90 per cento dei quali ha chiesto asilo. La nuova legislazione stabilisce che a chiunque arrivi da clandestino non verrà permesso di chiedere asilo e deportato nel Paese di origine o in un'altra Nazione terza definita sicura. Il Ministro dell'Interno Suella Braverman ha dichiarato al riguardo che non rispondere alle ondate di clandestini che passano il confine vuole dire tradire il mandato degli elettori. La legge permetterà la detenzione dei clandestini senza mandato o appello ai giudici fino a 28 giorni, e che i clandestini non potranno appellarsi alla legge anti-schiavitù per bloccare la loro espulsione. Inoltre è previsto il trasferimento nei Paesi d'origine o in altri Paesi ritenuti sicuri, una serie di sanzioni come l'impossibilità di fare domanda di cittadinanza ed essere banditi a vita dal Regno Unito. Braverman ha precisato che la legge introduce un tetto annuale sul numero dei rifugiati attraverso vie legali e di avere avuto colloqui con la Corte Europea dei Diritti Umani al fine di prevenire l'abuso dei provvedimenti. Il controllo dell'immigrazione è il terzo più importante tema per gli elettori britannici, con l'87 per cento che ha indicato che il governo non si sta occupando del problema nel modo migliore. Braverman ha aggiunto di essere sicura che la legge è compatibile con gli obblighi internazionali. L'opposizione laburista ha accusato il governo di pilotare la Nazione tra quelle autoritarie e che il prossimo passo sarà di uscire dai trattati internazionali di asilo, e ha affermato che è necessaria un'azione seria per bloccare le partenze dalla Francia.

Franco de Stefani