Foto: Reuters
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Il Capo dell'Esercito britannico, Generale Sir Patrick Sanders, ha indicato che la situazione in Ucraina è un segno di ciò che verrà, avvertendo che le lezioni delle precedenti guerre devono essere ricordate prima che sia troppo tardi. Sanders ha fatto un parallelo dell'attuale situazione in Ucraina con le crisi del 1914 e del 1937 evidenziando che solo un esercito di cittadini può riuscire a vincere su un possibile colpo sulla vita dell'Occidente. Sanders ha quindi avvertito i cittadini britannici di essere preparati per una guerra a livello dei grandi conflitti del ventesimo secolo. Secondo Sanders i predecessori hanno fallito nel valutare le implicazioni della cosiddetta Crisi di Luglio nel 1914 e che si deve evitare un errore di quel calibro. La crisi ucraina, ha precisato Sanders, non interessa principalmente il suolo del Donbass e neanche una rinascita dell'impero russo, ma è mirato a distruggere il sistema e il modo di vita occidentale politicamente, psicologicamente e simbolicamente. Su questa base il Generale ha chiesto il raddoppio degli effettivi nell'Esercito britannico, pianificando un ribaltamento della crisi del reclutamento a lungo termine che ha abbassato pericolosamente il numero degli effettivi anche se le forze britanniche partecipano in varie missioni all'estero. In risposta a ciò il Governo ha evidenziato che una chiamata generale alle armi non è in discussione. Il portavoce del Premier Sunak ha dichiarato che l'Esecutivo non ha intenzione di introdurre la coscrizione in quanto l'Esercito ha l'orgogliosa tradizione di essere formato da volontari e che non vi sono piani per cambiare ciò. La fonte ha aggiunto che impegnarsi in guerre ipotetiche non aiuta. Le parole di Sanders sono seguite agli allarmi giunti da altri membri NATO, in particolare dal Ministro della Difesa tedesco Pistorius, che recentemente ha chiesto di riorientare l'Esercito tedesco dopo quasi ottant'anni spesi con l'obiettivo multilateralista di difesa. La crisi ucraina attualmente sta sperimentando uno stallo con il fronte relativamente statico e l'uso di missili a lungo raggio e droni.

Franco de Stefani