Nel vero rispetto del multilateralismo si è svolto a Ohrid un vertice trilaterale tra Serbia, Albania e Macedonia del nord. I tre Paesi hanno gettato le basi per la realizzazione di una piccola Schengen. Come espresso dal presidente serbo, Aleksandar Vučić: "Siamo aperti alla partecipazione di tutti e 6 i Paesi dei Balcani Occidentali. Qui abbiamo inaugurato i nostri principi ed è comprensibile che tutti siano i ben venuti" e proseguito: "Le persone nei nostri Paesi meritano un futuro migliore, standard di vita più elevati e un tasso di disoccupazione molto più basso."
Analogo il concetto espresso dal premier macedone, Zoran Zaev: "A nessuno basta quello che abbiamo, ora dobbiamo lavorare insieme per il bene comune" - in parole povere, i tre Paesi puntano dritti alla costituzione di una zona di libera circolazione di persone, beni, merci e capitali. Un'intesa da finalizzare entro il 2021, quando si potranno attraversare i confini con la semplice carta d'identità.
Il premier albanese Edi Rama ha sottolineato: "Le questioni aperte che esistono nella regione non dovrebbero impedire ai paesi di concordarsi su ciò che riguarda i cittadini. Siamo raccolti dalla necessità di sviluppare le nostre economie, dalla necessità di incoraggiare e migliorare le condizioni e la qualità di vita di tutti i cittadini".
I rappresentanti politici dei tre Paesi, inoltre, hanno dichiarato all'unisono di aspettarsi che tutti i Paesi dei Balcani occidentali si uniscano presto all'accordo in quanto la cooperazione economica regionale è uno degli obiettivi del processo di Berlino, un'iniziativa europea volta a rafforzare la cooperazione regionale.

Corrado Cimador

Foto: EPA
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