Foto: BoBo
Foto: BoBo

L'allora ministro degli esteri francese Robert Schuman propose l'idea di una nuova forma di cooperazione politica per l'Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee. La sua ambizione era creare un'istituzione europea che avrebbe messo in comune e gestito la produzione del carbone e dell'acciaio. Anche quest'anno a causa della pandemia gli eventi per la festa dell'europa si svolgono in modalità online, tra cui le visite virtuali alle istituzioni europei e la conferenza sul futuro dell'Europa in programma nel pomeriggio dall'Europarlamento di Strasburgo.

Štefan Čok, presidente del Centro studi economici e sociali "Dialoghi europei" di Trieste, sulla giornata dell'Europa rileva: " Penso che abbiamo un significato duplice. Un pò per ricordarci il contesto in cui nasce, un pò anche per fare un qualche ragionamento sull'oggi. Perchè il 9 maggio Festa dell'Europa? Perchè il 9 maggio del 1950 succede una cosa importante, è la presentazione per così dire della Dichiarazione Schuman che rappresenta essenzialmente il calcio di inizio di tutto quanto seguirà succesivamente. Un'Europa che subisce tutte le conseguenze fisicheb della Seconda Guerra Mondiale, che si sta appena ricostruendo, e ne sta subendo tutte le conseguenze geopolitiche. Ricordiamoci che all'epoca i termini della discussione sono cortina di ferro, guerra fredda, anche tra Trieste e Capodistria ci troviamo coinvolti in tutta la complicatissima vicenda del territorio libero, tra Zona A e Zona B....è un'Europa molto diversa da quella di oggi. In quel momento, in una situazine di oggettiva grande difficoltà, alcuni grandi statisti europei si dicono che è il momento di porre le basi perchè le catastrofi avvenute nel passato non avvengano più. Oggi ha ancora senso celebrarla? Assolutamente sì, per ricordarsi di tutto questo, e serve anche per interrogarci cosa sta succedendo nell'ultimo periodo. L'ultimo anno è stato per tutto il mondo, ovviamente anche per l'Europa, un momento molto difficile. L'anno scorso quando parte il covid, il primo forte timore, è che sia un'occasione in cui l'Europa mostrerà tutte le sue incertezze e tutte le sue debolezze, e aimè da qualche punto di vista è anche successo. Ci ricordiamo le chiusure scomposte dei confini della primavera 2020, ci ricordiamo dei paesi che vanno ognuno per conto suo, poi però l'Europa ha saputo reagire, ha saputo mettere in campo una serie di strumenti nuovi, ha saputo anche dirsi che da questa vicenda o se ne esce insieme o non se ne esce più." (ld)