Foto: Reuters
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Un nuovo slittamento del via libera al quinto pacchetto di sanzioni da parte dei paesi europei ha visto l'interruzione della riunione degli ambasciatori dei 27. Intanto luce verde da parte dell'europarlamento alla risoluzione di maggioranza che chiede piu' sanzioni contro la Russia, includendo l'importazione di energia. La risoluzione e' stata approvata con 513 SI, 19 astensioni e 22 NO. L'assemblea generale ONU ha inoltre approvato con 93 voti a favore la richiesta statunitense di sospendere la Russia dal Consiglio dei Diritti Umani di Ginevra. Lo slittamento e' stato causato dalla data di inizio dell'embargo per l'import di carbone. Il nodo dei contratti in essere e' stato, nella riunione tecnica, uno degli aspetti piu' sensibili. Secondo fonti europee, la proposta di rinviare l'inizio dell'embargo e' stata avanzata dalla Germania e avrebbe ottenuto una prima luce verde alla riunione degli ambasciatori. Un gruppo di undici Paesi europei, guidati da Berlino, ha chiesto intanto di accelerare i negoziati sul pacchetto per la neutralita' climatica europea e di tagliare al piu' presto i legami energetici con la Russia. Intanto il Ministro degli Esteri russo Lavrov ha dichiarato che l'incapacita' di Kiev di fare accordi sottintende un piano per tirare alla lunga la crisi, e mette a repentaglio il dialogo con Mosca, che pero' continuera' ad avere colloqui con l'Ucraina presentando la propria proposta di accordo nonostante le provocazioni. Kiev, da parte sua, ha gia' presentato una bozza di accordo, che Mosca considera una deviazione rispetto agli accordi raggiunti a Istanbul. Lavrov, al riguardo, ha precisato che la bozza di accordo presentata dall'Ucraina al gruppo dei negoziatori si discosta rispetto alle disposizioni chiave registrate nell'incontro di Istanbul, e che le proposte sono state registrate in un documento firmato dal capo delegazione ucraino Arakhamia.

Franco de Stefani