Foto: EPA
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L'anno scorso 11 paesi membri dell'Alleanza Atlantica sono riusciti a raggiungere l'obiettivo di spesa per la difesa pari al 2% del Pil. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Secondo le sue parole, a causa dell'invasione russa in Ucraina, nel 2023 gli stati europei e il Canada hanno aumentato le spese per la difesa dell'11%.
I paesi della Nato si sono impegnati a destinare il 2% del Prodotto interno lordo alla difesa, non pagano però nessun contributo annuale di associazione e non hanno debiti con l'Alleanza. Il Trattato nordatlantico inoltre non prevede sanzioni per gli stati membri che non raggiungono la soglia del 2%.
La questione è stata affrontata recentemente anche dall'ex presidente statunitense, Donald Trump, anche candidato per la corsa alla Casa Bianca: è ingiusto che gli Stati Uniti si impegnino nella difesa di altri 30 membri della Nato, ha detto Trump durante un comizio elettorale, incoraggiando inoltre la Russia a fare ciò che vuole dei paesi dell'Alleanza che non rispettano le linee guida per la difesa.
Stoltenberg ha quindi nuovamente avvertito Trump di non compromettere la garanzia di sicurezza collettiva della Nato, secondo cui gli alleati aiuteranno a difendere qualsiasi paese membro nel caso venisse attaccato.
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha intanto detto che le critiche dell'ex capo dello Stato americano contro i paesi Nato che non hanno raggiunto l'obiettivo di spesa per la difesa pari al 2% del Pil non sono niente di nuovo: "Questo è uno dei messaggi chiave di Trump. Ha sempre parlato della questione in diverse occasioni", ha spiegato Peskov. Già durante il suo mandato, Donald Trump ha criticato diverse volte l'Alleanza Atlantica e accusato gli stati membri di non contribuire abbastanza nonché di dare per scontata la protezione degli Stati Uniti.