Foto: AP
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Feste pasquali ad alta tensione nell'Irlanda del Nord per la minaccia di New IRA, la denominazione dell'organizzazione paramilitare in seguito alla scissione di alcuni elementi, che include dissidenti repubblicani nord irlandesi, da sempre ostili a ogni compromesso. Oggi ricorrono i 25 anni dell'accordo di Pace del Venerdì Santo del 1998 e si temono attacchi terroristici. Le misure di sicurezza sono eccezionali dopo che i servizi britannici hanno portato l'allerta attentati al massimo livello con la poco rassicurante dicitura di un incidente altamente probabile. L'accordo giunse dopo trent'anni di violenze, stragi, attentati, repressione e un bilancio ufficiale di oltre 3.500 vittime. Al termine di un negoziato durato sette mesi che coinvolse i leader dell'epoca di Londra, Dublino e Washington oltre a quelli locali, le armi vennero messe a tacere nell'Ulster e si gettarono le basi per 25 anni di pace nonostante l'incognita persistente dell'instabilità politica che il dopo-Brexit ha contribuito a riaccendere. L'accordo venne firmato dall'allora Premier Tony Blair, dal suo omologo irlandese Bertie Ahern e da esponenti dei maggiori partiti politici locali ma non dalla destra unionista. L'intesa prevedeva quattro punti fondamentali, vale a dire l'eliminazione dei posti di blocco dei controlli doganali al confine tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda, il totale disarmo dei paramilitari, un principio di auto determinazione rispetto all'appartenenza al Regno Unito o all'Irlanda filtrato da paletti demografici ampi e la creazione di istituzioni democratiche obbligatoriamente inter-comunitarie come l'assemblea e il governo locale di unità nazionale. Oggi il Brexit ha aggravato i problemi perchè gli unionisti utilizzano il Protocollo per l'Irlanda del Nord per evitare di dover governare sotto un Premier dello Sinn Fein, prorogando la sospensione della condivisione del potere degli ultimi anni. Gli unionisti avevano chiesto una revisione dell'intesa post-Brexit raggiunta da Londra con Bruxelles come condizione per rientrare nel governo locale, ma hanno poi respinto la soluzione del Windsor Framework concordata dal Premier Sunak e dalla Presidente della Commissione Von der Leyen per venire incontro alle loro richieste. L'incognita è destinata a proiettarsi sul futuro perchè la comunità cattolica sente di poter cogliere la chance delle contraddizioni del Brexit per rilanciare e allargare anche su basi interconfessionali alla generazione più giovane, eurofila e secolarizzata dell'Ulster l'eterno dibattito sulla riunificazione con Dublino.

Franco de Stefani